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Il riscaldamento globale : i danni dei cambiamenti climatici

 







La consapevolezza che la natura sia più potente dell'uomo viene già nelle antiche civiltà intuita e vissuta come una norma di vita da rispettare. Si intende da subito che il verificarsi di fenomeni catastrofici devono indurre a ritenere che sia impossibile contrastare quelle manifestazioni attraverso le quali la natura ricorda la sua netta superiorità nei confronti dell'uomo. Il progresso tecnologico e scientifico nel tempo ci ha aiutati nella comprensione di alcuni eventi naturali suggerendoci peraltro criteri di prevenzione decisamente utili a evitare situazioni disastrose e incontrollabili. Benchè la coscienza delle dinamiche della natura sia oggi ancor più chiaramente radicata nella mente degli uomini, tuttavia assistiamo paradossalmente ad una negazione quotidiana di tale realtà delle cose. In nome cioè del profitto si vuole rimuovere il principio per cui invadere la dimensione della natura significa sollecitare le sue impetuose reazioni. Pertanto si sfruttano a dismisura vastissime terre ad esempio effettuando disboscamenti violenti tali da incidere sulla vita di una parte della fauna e soprattutto sulla capacità degli alberi di rappresentare polmoni regolatori della nostra atmosfera. E ancora si tende in particolare nell'area asiatica a strappare animali selvatici dal loro particolare habitat per renderli protagonisti di una cucina estrema. Quest'ultima scelta genera virus letali che, come il coronavirus attuale, stanno mietendo vittime in tutto il mondo e frenando drasticamente l'economia di ogni paese. 


I DANNI DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI VISTI DA VICINO

L' aumento delle temperature favorisce anzitutto la diffusione di malattie importanti, quali la malaria e la dengue, che necessitano proprio del caldo per svilupparsi e propagarsi. Il riscaldamento climatico determina anche l'aumento delle probabilità di colpi di calore, di alterazioni dell'equilibrio elettrolitico dell'organismo, di disidratazione e di peggioramento delle condizioni respiratorie e cardiache, già precarie, presenti nei soggetti deboli. L'incremento nell'atmosfera della CO2 e di altre sostanze inquinanti causano rilevanti ripercussioni sul nostro organismo nel senso che risultano irritanti per le vie respiratorie e possono generare malattie come tumori, asma, riniti, bronchiti, allergia. Secondo illustri studiosi, poi, i cambiamenti climatici facilitano l'insorgere di stress che influenza in modo determinante la vita mentale delle persone. Il calore estremo, ad esempio, aumenta i tassi di suicidio e agevola l'emergere di depressioni inaspettate. La convinzione che l'instabilità metereologica sottometta il nostro organismo a forti stress ci è fornito dalla meteoropatia che altro non è che una sindrome in grado di provocare stanchezza psicofisica, sbalzi d'umore, influenza, aggravamento di malattie già esistenti. In generale, a essere vulnerabili sono da sempre le persone più fragili, ma oggi il clima altamente volubile sta diventando un'insidia per tutti, anche per i soggetti dall'organismo e dalla personalità più forti.